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MARCO ERMENTINI – ARCHITETTURA TIMIDA: RAMMENDO, PERIFERIA, BELLEZZA – Arezzo, Urban Center.


20 aprile 2018 @ 15:00 - 19:00
4 CFP

L’Ordine degli APPC della provincia di Arezzo, organizza l’incontro con l’arch. Marco Ermentini “Architettura timida: periferia, rammendo, bellezza”, che si svolgerà venerdì 20 aprile p.v. dalle ore 15.00 alle ore 19.00, presso l’Urban Center – Via Leone Leoni, 1 – Arezzo.

“ Come si può intervenire nelle nostre periferie: meglio demolire o rammendare? Cos’è l’architettura timida? Gli architetti possono parlare di bellezza? Le periferie sono il grande progetto del nostro paese (i centri storici bene o male sono stati recuperati) e rappresentano la città che sarà, la città che lasceremo ai figli.  È giunto il tempo di pensarle in modo diverso poiché contengono la possibilità. Nonostante il degrado e il disagio c’è la speranza che è la sostanza della nostra vita. Le periferie sono i luoghi da cui può ripartire un più ampio discorso sulla qualità, sull’uguaglianza, sui diritti, sulla convivenza umana.

Renzo Piano, quando è stato nominato Senatore a vita alla fine del 2013, ha deciso di dedicare la sua attività al problema delle periferie e ha riunito una serie di amici e collaboratori, una quindicina di persone.  Ha deciso di mettere a disposizione il proprio stipendio di senatore per finanziare giovani architetti da coinvolgere ogni anno nello studio delle periferie. Così dopo aver lavorato su alcune realtà difficili, ha proposto la vecchia pratica artigianale del rammendo che può essere adottata con successo nell’intervento sul costruito e nel territorio. Forse dopo tanti fallimenti, un atteggiamento più cauto e intelligente può costituire un cambiamento concreto nel tentativo di far rivivere parti degradate della città.

L’architettura timida da voce a ciò che resta silente, presta attenzione alle cose minime, ai luoghi dimenticati e periferici, ai materiali poveri, agli abitanti emarginati, alla penombra. Quest’attenzione ci libera dall’arroganza del nostro io, dal suo troppo pieno e ci suggerisce l’umiltà e la timidezza, compagne necessarie di ogni cammino di conoscenza. La timidezza non è una malattia ma bensì una virtù preziosa che ci insegna a maneggiare il mondo con delicatezza ponendoci molti dubbi e chiedendo permesso prima di agire. La vera ricchezza dell’architetto timido è data dal saper intervenire con poco, del quale poco non vi è mai penuria, utilizzando la conoscenza, la conservazione dell’esistente e la stratificazione della nuova architettura con cautela, attenzione, affetto, umiltà e intelligenza.   Le architetture contemporanee migliori non si pongono in conflitto con quelle del passato ma accanto a loro, si stratificano, si giustappongono. Di solito il moderno deve rifiutare il passato ma c’è un altro moderno che non distrugge, ma convive e accoglie il passato. L’architettura deve riprendere la sua funzione medicinale, di balsamo che cura i lembi delle ferite dei nostri luoghi. “ (Marco Ermentini)

 

Marco Ermentini

Architetto, fondatore della Shy Architecture Association che raggruppa il movimento per l’architettura timida. Ha al suo attivo azioni provocatorie (l’invenzione del miracoloso farmaco Timidina), ironiche (la patente a punti per il restauro) e meravigliosamente sconclusionate. Ha vinto nel 1995 il Premio Assisi per il miglior restauro eseguito in Italia e nel 2013 la menzione speciale del Premio Internazionale   Domus restauro.  Lavora nello studio di architettura fondato dal padre sessant’anni fa “Ermentini Architetti” dove si sperimenta un’architettura attenta alle persone e alle cose. L’Enciclopedia Treccani nella IX appendice (2015) l’ha citato come ideatore del Restauro Timido. Renzo Piano l’ha nominato Tutor del gruppo G124 sulle periferie e la città che verrà al Senato della Repubblica.

Ha scritto: Restauro timido, architettura affetto gioco (2007), Architettura Timida piccola enciclopedia del dubbio (2010), Esercizi di astinenza (2011), La piuma blu abecedario dei luoghi silenti (2013), la vita dei tetti (2015). 

Il seminario è gratuito e prevede le iscrizioni tramite la piattaforma IM@TERIA, data la capienza della sala è previsto un numero massimo di 130 partecipanti di cui 20 iscritti esterni.

Per la partecipazione all’evento saranno riconosciuti n.4 CFP.

Si allega

Locandina