FAQ


Q7 – Vorrei sapere se quando si scrive che è possibile allegare opere grafiche e fotografie si intende anche disegni tecnici storici e fotografie dell’epoca della costruzione dell’edificio.

Le opere grafiche e fotografie, trattandosi di parte della documentazione soggetta a votazione (punti 2) devono essere inedite, quindi prodotte dal partecipante;
questo non significa, che non si possono usare basi di lavoro, ma il prodotto finale ( foto e/o disegni) deve essere autografo ed espressione del testo.

Q6 – Deve essere un’opera “famosa”? Può essere ovunque in Italia? Può appartenere a qualsiasi epoca storica? Può avere qualsiasi destinazione d’uso?

L’opera non deve necessariamente essere famosa, ma può anche essere non conosciuta, situata ovunque in Italia, ma anche all’estero, appartenere a qualsiasi epoca storica e con qualsiasi destinazione d’uso.


Q5 – Eventuali note, riferimenti o bibliografia, insomma tutto quanto accessorio al testo, è da considerarsi all’interno del conteggio delle 7.000 battute, così come il titolo ed il nome dell’autore?

Gli accessori al testo (note, bibliografia e firma) non sono da considerare nel novero delle battute, il titolo ed il nome dell’autore invece, ricomprendo un ruolo fondamentale, rientrano nel suddetto conteggio.


Q4 – Vorrei chiedere una delucidazione sull’indicazione del bando in cui si specifica che il testo dovrà essere AUTOBIOGRAFICO e vorrei chiedere se quindi debba tassativamente essere scritto in prima persona. 

Fermo restando che il testo dovrà essere autobiografico, non è obbligatorio l’uso della prima persona.


Q3 – Vorrei sapere se il testo da inviare può essere redatto da due autori dal momento che la stesura è stata realizzata a quattro mani.

L’opera può essere redatta da più autori, resta fermo però l’obbligo, per ciascun autore indicato nel testo, di compilare la scheda di iscrizione.


Q2 – Il tema è libero purchè si parli di architettura o consiste nella descrizione di un edificio?

L’ obiettivo del concorso è quello di leggere e interpretare l’Architettura nella sua accezione più ampia di costruzione come singolo oggetto architettonico; di abitato storico come aggregato architettonico; di paesaggio come territorio modellato e quindi anch’esso oggetto architettonico.

Tutto ciò attraverso una narrazione testuale, una descrizione libera, non romanzata, di tutto ciò che può costituire architettura.

Non deve quindi consistere solo “nella descrizione di un edificio” ma deve soprattutto raccontare la lettura e le sensazioni che l’opera architettonica provoca nel raccontatore.


Q1 – Leggo dal regolamento che l’obiettivo del concorso è “quello di leggere e interpretare l’Architettura attraverso una narrazione testuale…”, vorrei quindi sapere se la narrazione testuale può essere espressa anche attraverso un racconto fantastico nel quale si parli anche di Architettura.

La risposta al quesito è nei contenuti dell’art.1 che dice: ” L’opera presentata può contenere, testimonianze, fatti, reportage ed esperienze di viaggio; dovrà, inoltre, essere inedita, autobiografica e non romanzata” pertanto va garantito che:

L’architettura che viene raccontata deve essere reale;

L’architettura che viene commentata deve essere stata effettivamente visitata;

Il racconto quindi non deve essere di fantasia ma riferito all’oggetto effettivamente visitato. Le sensazioni che vengono raccontate possono essere fantasiose ma sempre riferite alla lettura ed alle sensazioni trasmesse dall’oggetto architettonico visitato.